Trasmittanza termica nei serramenti: cos’è e come funziona
Quando si parla di comfort abitativo, isolamento termico ed efficienza energetica, spesso si pensa subito a cappotti termici, caldaie di ultima generazione o pannelli solari. Un elemento fondamentale, e spesso sottovalutato, è rappresentato dai serramenti. Proprio loro, le “finestre” della nostra casa, possono essere una delle principali fonti di dispersione di calore.
Ma come si valuta l’efficacia termica di un infisso? La risposta sta nella trasmittanza termica. Capire cos’è e come funziona non è solo interessante, ma può fare la differenza tra bollette più leggere e ambienti davvero accoglienti. In questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che c’è da sapere per scegliere con consapevolezza.
Cos’è la trasmittanza termica dei serramenti
La trasmittanza termica, indicata con la lettera U, è un parametro fisico che misura la quantità di calore che passa attraverso un elemento (come un serramento) in un dato periodo di tempo, per metro quadrato di superficie, con una differenza di temperatura tra interno ed esterno di un grado Celsius. In parole semplici, più basso è il valore di U, meno calore viene disperso: quindi, migliore è l’isolamento termico dell’infisso.
Nel caso dei serramenti, la trasmittanza termica si riferisce all’intero infisso, cioè non solo al vetro, ma anche al telaio. Un errore comune è considerare solo la trasmittanza del vetro (Ug), trascurando quella del telaio (Uf) e del nodo vetro-telaio. In realtà, il valore che conta davvero è quello complessivo (Uw), frutto della media ponderata dei vari componenti. Questo valore può variare sensibilmente in base ai materiali usati, allo spessore dei vetri, alla presenza di camere d’aria o gas isolanti (come argon o krypton) e alla qualità delle guarnizioni.
Come funziona la trasmittanza termica nei serramenti
Il principio di funzionamento è strettamente legato alle leggi della termodinamica: il calore tende naturalmente a spostarsi dalle zone più calde a quelle più fredde. Quando in inverno riscaldiamo la casa, il calore cerca vie di fuga verso l’esterno, e i serramenti rappresentano una delle principali “uscite”. Al contrario, in estate accade il contrario, il calore cerca di entrare.
Un serramento con bassa trasmittanza termica ostacola questo passaggio. I materiali isolanti, i vetri basso emissivi, le camere multiple e i gas nobili fanno da barriera, rallentando la dispersione del calore. Questo meccanismo permette di mantenere la temperatura interna più stabile, riducendo l’utilizzo di impianti di riscaldamento e raffrescamento e aumentando il comfort percepito. È per questo che la trasmittanza termica è uno dei criteri principali nella scelta di infissi moderni e performanti.
Qual è la trasmittanza ideale per i serramenti
La trasmittanza termica ideale non è universale, ma dipende dalla zona climatica in cui si trova l’edificio. In Italia, la normativa di riferimento è il D.M. 26 giugno 2015 (Requisiti Minimi), che stabilisce i valori massimi ammissibili in base alla zona climatica (dalla A, la più calda, alla F, la più fredda). Ad esempio, in zona E (Nord Italia), il valore massimo consentito per gli infissi è di Uw ≤ 1,3 W/m²K, mentre in zona C (Centro-Sud) si può arrivare fino a Uw ≤ 1,8 W/m²K.
Per ottenere detrazioni fiscali come l’Ecobonus 50% o il Superbonus 90/110% (quando attivo), i serramenti devono rispettare valori ancora più restrittivi. È quindi fondamentale verificare che i prodotti scelti siano certificati secondo la norma UNI EN ISO 10077, che attesta il reale valore Uw.
Perché è consigliato scegliere serramenti a bassa trasmittanza termica
Scegliere serramenti a bassa trasmittanza termica è una decisione che comporta numerosi vantaggi, sia dal punto di vista economico che del comfort abitativo.
In primo luogo, si riducono significativamente le dispersioni di calore, il che comporta un risparmio energetico tangibile: meno energia viene utilizzata per riscaldare d’inverno e rinfrescare d’estate, con conseguenti bollette più leggere. Questo miglior isolamento termico contribuisce anche a mantenere temperature interne più costanti, evitando fastidiosi sbalzi o la presenza di zone fredde nei pressi delle finestre, e aumentando così il comfort in casa.
Un altro aspetto importante è l’isolamento acustico: spesso i serramenti ad alte prestazioni termiche sono progettati anche per attenuare i rumori provenienti dall’esterno, rendendo l’ambiente domestico più silenzioso e rilassante.
Investire in infissi di qualità significa inoltre aumentare il valore dell’immobile: un edificio ben isolato è considerato più efficiente, sostenibile e interessante dal punto di vista commerciale.
A ciò si aggiunge la possibilità di accedere a incentivi fiscali, come detrazioni o bonus statali, che premiano chi sceglie soluzioni orientate al risparmio energetico.
Va anche sottolineato il beneficio ambientale: riducendo i consumi energetici, si abbassano anche le emissioni di CO₂, contribuendo in modo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico.
A questi vantaggi si aggiungono ulteriori motivazioni che rendono la scelta ancora più vantaggiosa. I serramenti a bassa trasmittanza termica, infatti, sono spesso realizzati con materiali innovativi e resistenti, capaci di garantire una lunga durata nel tempo e di ridurre al minimo la necessità di manutenzione. Questo si traduce in un investimento più sicuro e conveniente sul lungo periodo.
Un buon isolamento termico, inoltre, contribuisce a evitare la formazione di condensa sulle superfici interne, un problema frequente in presenza di ponti termici. Evitando l’umidità, si prevengono anche muffe e problemi legati alla qualità dell’aria indoor, con benefici diretti per la salute degli abitanti.
Non va sottovalutato neppure l’aspetto della sicurezza: molti infissi ad alte prestazioni energetiche integrano sistemi di chiusura avanzati che migliorano la protezione contro le effrazioni, aumentando la sicurezza della casa.
Ultimo, non per importanza, è che dotarsi di serramenti efficienti può contribuire sensibilmente a migliorare la classe energetica dell’edificio, rendendolo più competitivo sul mercato immobiliare e, in alcuni casi, facilitando l’accesso a ulteriori agevolazioni economiche.
Bonus fiscali: come risparmiare sulla sostituzione dei serramenti
Quando si parla di investimenti nella riqualificazione energetica, è impossibile ignorare i vantaggi fiscali offerti dallo Stato. Due in particolare sono molto interessanti per chi sta pensando di sostituire i serramenti: l’Ecobonus 50% e il Superbonus.
Ecobonus 50%
Questo incentivo consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per la sostituzione degli infissi attraverso una detrazione IRPEF in 10 anni. Per essere ammessi, gli interventi devono riguardare edifici già esistenti (con impianto di riscaldamento attivo) e i nuovi serramenti devono rispettare limiti precisi di trasmittanza termica, stabiliti per ogni zona climatica. È necessario inoltre trasmettere la pratica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Superbonus (attualmente al 90%)
Pensato per incentivare i lavori più consistenti, il Superbonus (quando attivo e alle condizioni previste) permette di recuperare fino al 90% delle spese sostenute. Tuttavia, la sostituzione degli infissi può essere ammessa solo come intervento “trainato”, ovvero se realizzata insieme a un lavoro principale come il cappotto termico o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento. Le regole del Superbonus sono più complesse e soggette a frequenti aggiornamenti normativi. È quindi consigliabile affidarsi a un tecnico abilitato o a un consulente fiscale per verificare la reale possibilità di accesso.
Quando conviene sostituire i vecchi infissi
Sostituire i vecchi infissi conviene in diverse circostanze, specialmente quando si vive in edifici datati o dotati di finestre con vetro singolo e telai in legno non più performanti. In questi casi, la dispersione termica può arrivare a superare il 25%, incidendo notevolmente sui consumi energetici.
La presenza di condensa, muffa o macchie d’umidità intorno agli infissi è un segnale evidente di ponti termici e isolamento insufficiente, mentre sbalzi di temperatura tra le stanze o bollette elevate sono altri campanelli d’allarme di una scarsa efficienza energetica.
La sostituzione diventa particolarmente vantaggiosa durante una ristrutturazione edilizia, quando è più facile intervenire in modo integrato sull’involucro dell’edificio e accedere agli incentivi fiscali disponibili.
Anche se si desidera migliorare la classe energetica dell’immobile, ad esempio per ottenere un Attestato di Prestazione Energetica (APE) più favorevole, cambiare i serramenti può rappresentare un intervento mirato, ma con un impatto significativo.
Altri aspetti da considerare nella scelta dei serramenti
Quando si scelgono nuovi serramenti, è importante non fermarsi solo ai valori di trasmittanza termica, ma considerare anche altri aspetti tecnici che influenzano comfort ed efficienza.
Tra questi, il fattore solare (g) gioca un ruolo chiave: questo parametro indica quanta energia solare penetra attraverso il vetro e può fare la differenza in base al clima. Nelle zone fredde, un valore elevato consente di sfruttare meglio il calore naturale del sole, mentre in contesti più caldi può essere preferibile un valore più basso per limitare il surriscaldamento degli ambienti interni.
La permeabilità all’aria è un altro elemento da non trascurare, perché infissi di bassa qualità possono lasciare entrare spifferi che compromettono l’isolamento. Anche la scelta dei materiali ha un impatto a lungo termine: PVC, alluminio a taglio termico o legno-alluminio offrono soluzioni diverse in termini di prestazioni, estetica e manutenzione. Se vuoi capire meglio le caratteristiche dei serramenti in PVC rispetto a quelli in alluminio, leggi la nostra guida sulla scelta dei serramenti in pvc o alluminio.
L’installazione gioca un ruolo decisivo. Anche il miglior serramento può rivelarsi inefficace se montato male, motivo per cui è essenziale affidarsi a professionisti qualificati per garantire prestazioni ottimali nel tempo.